Firenze, un museo a cielo aperto, vanta piazze, architetture e musei che scopriamo sui libri di storia e poi visitiamo da “turisti”. Da Palazzo Vecchio a Piazza Duomo, da Santa Maria Novella al Ponte Vecchio, questa città viene ricordata per i principali punti di interesse, concentrati in quel centro storico tanto piccolo quanto ricco. La meta più lontana è il Piazzale Michelangelo; una volta raggiunto quello, il visitatore meno attento è fiero di aver visto l’originale del David e lascia la città con quella convinzione, sbagliata.
Dopo 4 anni in questa città, posso dire che Firenze è molto altro. Tra i vicoli stretti del centro storico, tra i tradizionali mercatini rionali, oltre le serrande delle botteghe artigiane, si nasconde una Firenze preziosissima e incontaminata dal turismo di massa. La Firenze che troverai su questo blog è quella delle piazze minori, delle passeggiate lontane dalle vie trafficate, è quella del Lungarno e dell’Oltrarno che si estendono anche oltre il perimetro del centro storico.
Mi piacerebbe raccontarla attraverso le passeggiate che mi hanno fatto compagnia in questo strano anno di confinamento, perché Firenze è bella da visitare a piedi, sempre in compagnia di un taccuino.
Il questo primo articolo voglio farvi scoprire un breve percorso, a pochi passi dal centro abitato, con un interessante finale panoramico sulla città.
VIA DI BELLOSGUARDO
La stretta via collega la villa omonima a Piazza di San Francesco di Paola. Quest’ultima è il punto di partenza, a pochi passi da Piazza Tasso e dal quartiere di San Frediano. Sembra di entrare in un’altra dimensione, complici la scultura incastonata all’angolo di una chiesa, i muretti a secco, la quiete dopo il traffico della città. La prima volta che mi sono affacciata in questa via era il 4 Maggio, con il taccuino in mano, pronta a catturare ogni dettaglio e sensazione dopo mesi di confinamento.
Il paesaggio primaverile mi ha regalato colori caldi, con una vegetazione spontanea che varia da grappoli di fiori di lillà a papaveri rossi solitari. Il profumo intenso del gelsomino accompagna tutta la passeggiata.
In autunno, quando le foglie secchie scricchiolano ad ogni passo e le giornate si accorciano, bisogna approfittare delle ore calde della mattina per fare una passeggiata al sole, altrimenti nel pomeriggio la via è già in ombra e l’atmosfera è malinconica.
Questo è uno dei classici luoghi dove è piacevole tornare in varie stagioni dell’anno. Cambiano i colori, la luce, gli stati d’animo.
La via non è retta, ma segue il corso in salita della collina, in una serie di curve. I muretti a secco che separano la via dalle campagne e le ville private, sono il leitmotiv della passeggiata.
Alla fine del percorso, arrivati in una piccola piazza che prende il nome della via, bisogna svoltare a sinistra per raggiungere uno dei punti panoramici più suggestivi e meno conosciuti di Firenze, dove sorge Villa di Bellosguardo. A incorniciare le mura, un insieme di stemmi e statue: la bellezza di questo luogo è nei suoi dettagli.
LA VILLA E LA VISTA PANORAMICA SU FIRENZE
Edificata su una delle colline più panoramiche intorno a Firenze, Villa di Bellosguardo venne costruita alla fine del 1500. Oggi è una struttura ricettiva e dal 2012 ospita il museo Enrico Caruso, una raccolta di oggetti personali del cantante lirico che la acquistò nel 1905 come abitazione privata, spinto dalla tranquillità delle colline toscane. Le statue che si “affacciano” dal giardino lasciano spazio all’immaginazione e sono solo un accenno alla bellezza degli interni.
La vista su Firenze è meno ampia rispetto a quella del Piazzale Michelangelo, ma comunque spettacolare. La città appare davvero lontana, anche se il tragitto a piedi è di appena 15 minuti. Partendo in macchina da Piazza Tasso, la Villa si raggiunge in circa 7 minuti.
I DINTORNI
Facciamo un percorso al contrario. Sono partita da questa passeggiata “fuori porta” per raccontarvi una Firenze insolita. Ma cosa c’è intorno, appena prima di intraprendere questa passeggiata?
Via di Bellosguardo è a pochissimi passi da Piazza Tasso, punto di riferimento per chi vuole deliziarsi con una buona cucina toscana nella storica trattoria Alla Vecchia Bettola e per chi è ospite di uno degli ostelli più particolari della città: Hostel Tasso.
Oltrepassando la piazza si raggiunge uno dei borghi più caratteristici dell’Oltrarno Fiorentino: Borgo San Frediano. Questo borgo ospita locali storici e non, con una varietà di scelta tra cucina italiana ed internazionale. Ultimamente ho provato una cucina giapponese da asporto dal locale Momoyama, ristorante storico rinnovato nel 2014 con un arredamento minimal e accogliente.
Perdendosi tra le vie secondarie del borgo ci si imbatte facilmente in piccole botteghe artigiane dove le cose si fanno “come una volta” e dove si può apprezzare la bellezza del “fatto a mano”.
Firenze mi stupisce nei dettagli nascosti, nelle sfumature che puoi notare quando passeggi senza fretta. Vi è mai capitato di scoprire qualcosa di speciale fuori dalle mete turistiche? In quale città?
“Esistono strade piccole, strette, riservate, nascoste. Quelle che notano in pochi. Quelle che non urlano per rendersi visibili. Sono fatte di passi semplici, muri scrostati, colori segreti e luminosi. E da qualche parte c’è sempre un’emozione che aspetta di essere raccontata”.
Fabrizio Caramagna