Perché portare un taccuino in viaggio

Nessuna domanda è banale ed è comprensibile sentirsi chiedere spesso come mai ho un taccuino per ogni meta. La verità è che ormai i motivi sono tanti ed intrinsechi al bisogno più profondo di ricordare le esperienze, i luoghi e le persone.

Il punto è proprio questo: il taccuino è uno strumento come un altro, foto o video, che ci aiuta a tenere traccia di ciò che stiamo vivendo. Il bisogno di memorizzare è infatti innato in ciascuno di noi, ed è comprensibile che in viaggio questa necessità sia amplificata dalla moltitudine di novità che i nostri sensi sono portati a recepire.

Quindi oggi voglio rispondere ad una domanda più esaustiva: perché scegliere un taccuino come compagno di viaggio? Non basta una videocamera per catturare i ricordi?

Sono due strumenti diversi con approcci differenti al ricordo e al viaggio stesso.

UN TACCUINO RACCONTA IL NOSTRO PERSONALE PUNTO DI VISTA

Se l’obiettivo della macchina fotografica cattura una scena in maniera realistica, la pagina di un taccuino cattura quella stessa scena con il nostro personale punto di vista. Il taccuino ci permette di ridurre, portare al minimo i dettagli che ci interessano. Che sia la descrizione a parole o uno schizzo, quello che resta su carta è la sintesi di ciò che ci ha colpito. Le pagine di un taccuino sono pagine bianche, ma a differenza di una pellicola possono essere riempite anche con la nostra creatività ed immaginazione. Non a caso molti taccuini sono dei veri e propri diari, dove a ricordi più netti si affiancano idee e concetti più astratti.

UN TACCUINO “RALLENTA IL TEMPO” E LO ARRICCHISCE 

Il verbo rallentare non è proprio in linea con i tempi moderni, eppure non è una bestemmia e non fa male. Ricercare la lentezza è forse uno dei miei principali obiettivi in viaggio e anche per questo motivo il taccuino è un piacevole compagno. L’atto di scrivere un diario o disegnare una scena nel momento stesso in cui la stiamo vivendo ci mette in contatto con ciò che ci circonda, dandoci una percezione rallentata del tempo. In realtà stiamo semplicemente vivendo appieno quell’istante, che invece sfugge nella vita frenetica che siamo abituati a rincorrere. 

Concentrarsi sui dettagli, scovarne le sfumature e riportarle in un taccuino porta ad arricchire le esperienze e a darne un valore.

UN TACCUINO APRE GLI OCCHI

Avete mai provato a disegnare dal vivo anche angoli della stessa città in cui vivete? Gli urbansketchers di tutte le città del mondo si riuniscono per sessioni di disegno en plein air anche per questo motivo: valorizzare e conoscere meglio gli ambienti urbani. Questo esercizio aumenta l’attenzione verso i particolari e permette di vedere con occhi nuovi anche quei posti che credevamo di conoscere alla perfezione. Molti dettagli sfuggono finché non vi concentrate su di essi. Ad esempio avete mai contato i colori di cui sono composti gli azulejos o le finestre di un palazzo storico?

UN TACCUINO COME UNICO COMPAGNO DI VIAGGIO

Il taccuino può essere una valida compagnia durante viaggi in solitaria.

Ricordo il mio viaggio a Bruxelles di un anno e mezzo fa, quando partii sola, con uno zaino e un intero taccuino da dedicare a quell’esperienza. Per chi ha visitato questa città sa che i locali sono sempre molto affollati e frequentati da gruppi numerosi. Quando ti ritrovi in situazioni come queste, un taccuino è la via più semplice per abbattere la noia, ma anche per attaccare bottone con il tavolo affianco. Proprio così sono riuscita a farmi consigliare le birre che vedete nei prossimi disegni.

Chi viaggia con un taccuino ha un approccio diverso al viaggio, molto probabilmente più introspettivo. E voi avete mai portato un taccuino in viaggio? Lo usate come diario o come book da disegno? Le modalità per usare un taccuino di viaggio sono infinite e sono curiosa di conoscerne di nuove.

“Come tutti i grandi viaggiatori ho visto più di quanto ricordi e ricordo più ti quanto ho visto”

Benjamin Disraeli

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