Che tipo di viaggiatori siete? Vivete il viaggio con la paura di ciò che avete lasciato a casa o con l’ansia dei piani futuri?
La nostra mente è sempre proiettata in questi due spazi temporali (passato e futuro) e così facendo non ci godiamo appieno il presente, l’unica cosa che esiste realmente. Ci sono molti modi che permettono di entrare in quello stato mentale del qui e ora, ma oggi vi voglio parlare di quello che nel tempo ho fatto mio e di cui non riesco più a farne a meno: tenere un taccuino di viaggio.
Portare un taccuino in viaggio non è solo un passatempo, ma rappresenta un buon metodo per dare importanza ai luoghi che visitiamo nel momento stesso in cui ci troviamo lì. Quante volte scattiamo velocemente una foto, ma una volta tornati dal viaggio non ricordiamo quel preciso istante e non sappiamo localizzare lo scatto? A me capita tutte le volte che, presa dalla voglia di registrare ogni istante, inizio a produrre troppe foto.
Con le pagine dei taccuini ciò non accade mai, perché nel momento in cui scrivo o disegno tutta la mia attenzione è focalizzata in quel preciso istante e su quel luogo specifico.
“La fotografia è una reazione immediata, il disegno è una meditazione”.
Henri Cartier-Bresson
È stato dimostrato che il lavoro creativo stimola il flusso della coscienza, ma non è necessario essere dei grandi artisti per isolarci dal resto del mondo e attivare tutti i sensi davanti ad un taccuino. Per godere del momento presente, infatti, è importante concentrarsi su tutte le esperienze sensoriali che possiamo percepire. Non solo il colore del mare, ma anche il rumore delle onde e l’effetto della salsedine sulla pelle dopo una giornata al sole, poi il profumo della sabbia e infine il nostro stato emotivo. Cosa ci trasmette ogni luogo?
Questo tema mi sta molto a cuore, perché viaggiare è ormai alla portata di molti, ma quanti raggiungono davvero un luogo? Viaggiare non è solo spostarsi fisicamente, prima di tutto è uno stato mentale; un luogo si raggiunge davvero quando ci lascia qualcosa, perché stimola la nostra mente. Per questo alla quantità delle mete preferisco sempre la qualità del tempo che vi trascorro.
Il primo articolo dell’anno su questo blog parlava delle 5 parole per l’anno nuovo, una di queste era proprio presente. Voi cosa ne pensate? Ci avete mai fatto caso allo stato mentale con cui affrontate i vostri viaggi?
“L’avvenire ci tormenta, il passato ci trattiene, il presente ci sfugge”.
Gustave Flaubert
riflessione molto bella…oltre…
Grazie 🙂