Io e il mio ragazzo, ritrovandoci nei week end tra una regione e l’altra dell’Italia, finiamo per raccontarci le nostre settimane sfogliando quei taccuini dove prendiamo nota di tutto, ma non manca mai un bel bicchiere di birra. Quest’anno abbiamo compilato una lunga lista di cose che vorremmo fare e il mese di Gennaio ha visto già una spunta verde sull’elenco: visitare un birrificio artigianale.
Il 1° brindisi dell’anno è stato premonitore ed infatti, mentre eravamo in un locale di Firenze davanti ad una bionda (anzi due), ci siamo fatti guidare dall’etichetta e dopo una settimana avevamo già prenotato il nostro tour al Birrificio del Ducato, in provincia di Parma.
Come sostengo sempre: si viaggia anche a due passi da casa, semplicemente scoprendo qualche realtà un po’ più da vicino.
Birra Artigianale dal 2007
Per noi è stato il primo stabilimento visitato nel 2020, ma il Birrificio del Ducato vanta un primato come birrificio italiano più premiato al mondo. Già nel 2008, un anno dopo la fondazione, la birra Verdi diventa la prima birra italiana a vincere un premio internazionale, con la medaglia d’oro all’European Beer Star. Nel 2010 tutte le birre in produzione sono state premiate in qualche concorso birraio.
Il birrificio viene fondato nel 2007 da Giovanni Campari che è tuttora il Mastro Birraio e che, con molta sorpresa, ci ha accompagnato in persona durante la visita nello stabilimento produttivo.
La sede produttiva di Soragna, un paese in provincia di Parma, viene definitivamente resa attiva nel 2015 ed è proprio qui il ritrovo per la visita guidata alla scoperta di un birrificio, della sua evoluzione e della passione che diventa una storia di successo.
La visita nello stabilimento di Soragna
E’ possibile visitare lo stabilimento prenotando i turni disponibili direttamente dal sito.
La visita, della durata di un’ora, si divide in due parti. Nella prima si visita lo stabilimento dove avvengono produzione ed imbottigliamento della birra. Difficile annoiarsi quando il discorso è ricco di spunti: dalla storia del brand, alla spiegazione delle materie prime e dei metodi di produzione, fino ai controlli qualità e all’imbottigliamento. Lo stabilimento potrebbe essere quello di qualsiasi altro prodotto imbottigliato, ma l’odore di luppolo è inconfondibile: siete in un birrificio.
Come spiega il Mastro Birraio uno dei principali “ingredienti” delle Birre del Ducato è la creatività, terzo importante elemento dopo tecnologia e know-how tecnologico. Tutto questo è racchiuso nelle loro birre non filtrate e pastorizzate, dal gusto originale.
“Tutti noi abbiamo bisogno di credere in qualcosa: io credo che tra poco mi farò una birra”
Homer Simpson
La degustazione di 4 birre
La seconda parte della visita è quella tanto attesa. Dopo tante nozioni tecniche chi non ha voglia di una bella birra?
Il tour si sposta quindi nello spaccio aziendale, un piccolo locale accogliente, con merchandising e bottiglie esposte. La degustazione comprende 4 assaggi diversi, accompagnati da una descrizione molto dettagliata, a tratti tecnica, ma interessante e coinvolgente.
Ecco cosa abbiamo degustato; disponibile anche nello shop online del Birrificio.
La VIAEMILIA, di ispirazione tedesca e dai forti sentori floreali, è la Pilsner italiana più premiata al mondo.
La NEW MORNING, di ispirazione belga, viene realizzata con 4 tipi di malto diverso. È stata in assoluto la mia preferita, e ascoltando i commenti di altri visitatori, credo che sia stata gradita da molti per l’originalità del gusto secco ma rinfrescante.
La FREERIDE, di ispirazione anglosassone, è una IPA non old style, dove vengono usati luppoli americani.
La BEERSEL MORNING, un blend di New Morning e Lambic. Nonostante il Birrificio non produca birre acide, questa è quella che si avvicina di più a questo sentore. Tra gli ingredienti più particolari c’è il mosto di malvasia.
“Quanta birra c’è nell’intelligenza tedesca?”
Friedrich Nietzsche
Perché visitare un birrificio?
Per lo stesso motivo per cui si visitano musei e cattedrali. Per conoscere ed informarsi, per apprezzare da vicino qualcosa che pensiamo di conoscere ed invece nasconde mille segreti.
Quando il Mastro Birraio ci ha chiesto all’inizio quali fossero gli ingredienti di una buona birra, a nessuno sono venuti in mente concetti astratti. Eppure, affianco alle buone materie prime e alle dosi delle miscele, c’è sempre un ingrediente non misurabile: la creatività. Lo percepisci solo alla fine quando, dopo la degustazione, fai la fila per prendere qualche cassa di birra da portarti a casa.
Il birrificio in questione di creatività ne ha tanta, e non solo da bere! Guardate il loro sito e la grafica delle etichette, il racconto dei sapori e dei singoli ingredienti: tutto questo vi farà “viaggiare”.
E voi conoscevate il Birrificio del Ducato? Quali altri birrifici avete visitato?
“L’acqua può diventare anche una buona bevanda, se mescolata con malto e luppolo”
Proverbio tedesco