Il Calendario dell’Avvento, una tradizione nata in Germania.

Il Natale si avvicina e per tanti questa ricorrenza comincia ben prima del 25 Dicembre. Forse è la festa con la maggiore concentrazione di tradizioni e, almeno in Italia, è l’occasione in cui la famiglia si riunisce. Tutti conosciamo il detto che recita “Natale con i tuoi, Capodanno con chi vuoi” e spesso persino chi aspetta Dicembre per viaggiare non riesce a lasciare la famiglia a Natale, rimandando la partenza al giorno dopo. Anche quest’anno, dopo ormai 12 anni fuorisede, tornerò in Puglia e per alleggerire l’attesa ho preparato nuovamente il mio personale Calendario dell’Avvento, lo trovate sul mio profilo Instagram e nella gallery in fondo al blog.

Adoro i giorni che precedono questa festività. Mi piace osservare le strade delle città trasformarsi, illuminarsi e riempirsi di gente. Mi piacciono i nuovi allestimenti in vetrina, i messaggi d’auguri, le famiglie che escono in cerca del regalo perfetto. Mi piace aspettare ogni giorno, perché so che il 25 Dicembre passerà come un lampo. Aspettare arricchisce i momenti, rallenta la percezione del tempo. L’attesa è il modo migliore per apprezzare quel momento che poi passerà in fretta.

L’ORIGINE DEI CALENDARI

L’idea del tradizionale Calendario dell’Avvento ebbe origine in Germania e in tempi molto recenti. Agli inizi del 1900, infatti, in Germania c’era già l’usanza di creare 24 sacchettini come escamotage per calmare i più piccoli, che ogni giorno chiedevano “quanto tempo manca a Natale?”. Solo nel 1908 venne realizzato un Calendario dell’Avvento in cartone, con 24 caselline, una per giorno. L’inventore fu l’editore protestante Gerhard Lang, che all’inizio inserì nelle caselline delle figure religiose da ritagliare e solo successivamente dei dolci.

Nonostante la tradizione non abbia origini antichissime, in pochi anni ha subito molti cambiamenti. Inizialmente, ad esempio, il Calendario iniziava la prima domenica d’Avvento, successivamente anche per ragioni commerciali si è usato un Calendario più standard che inizia con il 1° Dicembre. Se agli inizi il classico cadeau della casellina era un semplice cioccolatino, con il tempo i produttori hanno iniziato ad inserire anche oggettini e accessori per addobbare l’albero. Negli ultimi anni, con la crescita di Calendari dell’Avvento aziendali, la tradizione si è estesa anche agli adulti, che forse lo apprezzano più dei bambini. Infine non mancano Calendari scenografici nelle piazze delle più importanti città, costruiti sfruttando interi edifici e le loro finestre.

Il tradizionale Calendario dell’Avvento ha avuto grande riscontro in tutta Europa, prima nei Paesi protestanti poi in quelli cattolici, ed è arrivato anche negli USA, dove però troviamo anche calendari con soli 12 giorni.  Oggi il primato del Calendario più grande d’Europa va ad una cittadina Italiana, Legnano, dove dal 2017 vengono coinvolti artisti per rivestire con i loro quadri l’intera facciata di un edificio storico.

UNA RIFLESSIONE SULL’ATTESA

La società e il tempo storico in cui viviamo, con le innovazioni tecnologiche e logistiche, ci invitano a correre ogni giorno, spesso poi siamo proprio costretti a farlo. Sembra che il tempo non basti mai, complichiamo invece di semplificare, ci affanniamo per cose superflue e dimentichiamo i valori importanti.

Non passeggiamo più, prendiamo aerei anche per brevi distanze, non riusciamo a passare più di qualche ora in treno, poi ci sembra di perdere tempo. In realtà il tempo è sempre lo stesso, semplicemente lo occupiamo male.

Ho sempre amato il Natale perché ci ricorda che l’attesa è preziosa. Attendere ci aiuta ad apprezzare, attendere ci aiuta a capire, attendere ci aiuta a riflettere.

Ogni anno faccio il Calendario dell’Avvento per questi motivi. Lo faccio per fermare una riflessione o un ricordo, nell’attesa del giorno più magico dell’anno: il Natale.

“Le cose lente sono le più belle. Bisogna sapere aspettare”.

dal film PANE E TULIPANI

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