Cantabria [per chi ama la natura]

Non avevo mai sentito parlare di questa regione, nonostante fossi stata in Spagna diverse volte e quindi, avendo consultato guide e siti, non erano mancate le occasioni di poter leggere qualcosa al riguardo.

 

Ho scoperto l’esistenza di questo meraviglioso polmone verde bagnato dall’Oceano tramite un’app per lo scambio linguistico tra madrelingua. Mentre cercavo di imparare un po’ di spagnolo con un ragazzo, abbiamo iniziato a parlare delle rispettive zone di provenienza, così lui per la prima volta ha sentito parlare del Salento e io della Cantabria.

 

Per rendere meno virtuale la piacevole amicizia che è nata, a Dicembre 2017 ho preso un volo da Roma Ciampino diretto a Santander ed è stato così che ho visitato la Cantabria con una persona del posto. Potevo chiedere di meglio?

In Spagna mi sono trovata sempre molto bene e negli ultimi anni, con le mie amiche, ci siamo tornate spesso. Il mio nuovo amico ha riconfermato l’ospitalità di questa terra, facendomi sentire a casa mia nonostante non lo fossi.

Sono le persone di cui ti circondi che rendono il viaggio piacevole, per cui se la gente del posto è accogliente e gentile il divertimento è assicurato al 50%, il resto è dato dallo spirito di adattamento del viaggiatore.

 

Dopo il mio soggiorno ho capito che la Cantabria è una terra per chi ama la natura quindi, se non avete voglia di sporcare di fango le vostre belle scarpe o non avete la forza nelle gambe per camminare in salita, non è la regione che fa per voi. Ma se invece siete amanti del trekking o del surfing, allora sì: siete nel posto giusto! Qui le montagne ti avvolgono e sono l’attrattiva principale con le loro infinite gradazioni di verde. In più essendo una regione esposta sull’Oceano, il vento è fortissimo e si può praticare surf tutto l’anno (se avete coraggio).

Una caratteristica meteorologica è che qui piove sempre e anche se la giornata inizia con un fantastico sole, potete stare certi che con buona probabilità una pioggia improvvisa rovinerà la vostra passeggiata. Ma vale anche il contrario, una giornata che nasce nuvolosa, può trasformarsi in un soleggiato pomeriggio. Il mio amico mi ha spiegato che è grazie alle piogge se le montagne sono così verdi. Me lo ripeteva continuamente, così mi sento in dovere di dirvelo.

Ma quindi? Cosa visitare?

Il Palazzo della Magdalena, Santander

Ruscello sul monte di Ucieda

  • Santillana del Mar, un piccolo borgo antico, dove troverete graziosi negozietti di artigianato e prodotti alimentari locali. Una curiosità sul nome: scomponendolo ricaverete tre caratteristiche, santa (santi), piana (llana) e mare (mar), che però non rappresentano appieno il territorio. La cittadina, infatti, si trova in piena montagna ed è priva di spiagge. Per questo motivo in Spagna viene denominata la Città delle tre bugie.
  • Il parco naturale di Liencres, la cui caratteristica è di essere ricco di dune.
  • Santander, con il palazzo della Magdalena e il centro Botin (particolare la struttura a vetri che “galleggia” sul mare).
  • Barcena Mayor, un piccolo borgo antico che merita di essere visitato.
  • Il bosco di sequoie di Cabezon de la Sal, nel quale vi consiglio di stare molto attenti perché la pioggia rende il terreno molto scivoloso.
  • Las Cuevas del Soplao, delle meravigliose grotte di stalattiti e stalagmiti, nelle quali vi porteranno tramite un trenino. Consiglio di prenotare i biglietti online prima di arrivare, così evitate la fila all’ingresso. Ad ogni modo la visita è consentita solo con la guida e vi assicuro che il racconto sarà coinvolgente ed emozionante.
  • Il Capricho di Gaudì e il Palacio de Sobrellano, a mio parere molto più belli dall’esterno. Se la giornata è nuvolosa non vale la pena salire sul Capricho di Gaudì, da cui si potrebbe ammirare una bella vista in giornate di sole.
  • La Fuentona de Ruente, una sorgente naturale di acqua, ai piedi di una roccia calcarea.
  • Il monte di Ucieda, ve lo consiglio se amate disegnare o dipingere all’aria aperta. Qui trovate dei colori stupendi e non a caso ho incontrato un anziano artista che era li per dipingere la sua ultima opera.

Per finire vorrei elencarvi dei consigli pratici per il vostro viaggio:

  • Portate con voi un piccolo ombrello, per persona, o meglio ancora una giacca impermeabile per le piogge improvvise. La giacca è molto più pratica perché nei piccoli paesini che visiterete le strade sono strette e gli ombrelli limitano e rallentano le passeggiate.
  • Se avete intenzione di girare con zaini o tracolle, evitate quelli in tessuto non impermeabile. Soprattutto se ci tenete dentro apparecchi elettronici, meglio proteggerli con strumenti idonei.
  •  Affidatevi ad un mezzo a noleggio, meglio se una macchina. Non è una regione particolarmente ricca di mezzi pubblici, quindi se siete autonomi con una macchina o uno scooter potrete ottimizzare i tempi del vostro soggiorno.
  • Visitate Santander in un giorno, non di più, mentre dedicate più tempo ai paesini circostanti perché sono la vera essenza del posto. Inoltre se siete aperti a conoscere nuove persone potrete scambiare qualche genuina conversazione con i proprietari dei bar/ristoranti o i ragazzi che frequentano i locali serali. In città è molto più probabile incontrare turisti. A me ad esempio è capitato di incontrare un artista mentre facevo una passeggiata nel bosco di Ucieda, il quale ha iniziato a raccontarmi della sua attività in solitaria. Ha continuato a parlarmi anche dopo che il mio amico gli ha spiegato che non capisco bene la lingua; è stato divertente.

Quando torno a casa dopo un viaggio, ciò che mi porto dietro nei ricordi, sono le cose semplici che hanno reso unica la trasferta: una conversazione in lingua (di cui ho capito la metà delle cose), un imprevisto che mi lascia qualche insegnamento, il sapore tipico dei prodotti locali e il tono di voce dei nuovi amici, compagni di avventure.  

 

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